Federico Patellani
Imago Multimedia Editore, 2007, 208 pp.
ISBN-10: 8889545046
ISBN-13: 9788889545041
Come apparizioni viventi, nitide, vibranti, gli scatti di Federico Patellani suscitano emozioni forti e ferite profonde che umiliano i luoghi comuni. Con un’ardente forza comunicativa raccontava le vite dimenticate; e le faceva assurgere ad umanità totale. Nei suoni dei pastori al pascolo e sul cibo masticato dalle donne in miniera (assapora l’acido del carbone), l’amaro e la gioia della vita sono universali. Quelle vite lontane e dimenticate, soffiate via dalla Storia che tutto polverizza, erano persone autentiche, sono nostri padri, madri, fratelli. Immagini che ancora commuovono, visioni oltre il tempo, mai sofisticate, che insegnano a meditare. Federico Patellani si recò più volte in Sardegna tra gli anni '50 e '60. Seppe raccontare con semplicità e senza stereotipi un'isola complessa, rude ma gentile. Dal Sulcis (a narrare la vita di miniera con un pathos paragonabile solo alla bellezza di Germinal di Émile Zola), alla Barbagia (terra di fucile e macchia), i suoi reportage volevano e seppero rimandare a un’isola diversa da quella degli stereotipi di banditi e pastori, proposta sui giornali italiani come l’ultima frontiera dell’esotismo.(*)
(*) from www.hfnet.it